Alla scoperta di Verona con l’Hotel Colomba d’Oro: tra amore, arte, musica e letteratura

Senza dubbio il titolo di “Città dell’Amore” Verona lo deve principalmente al fatto di essere la città nella quale William Shalespeare ambientò il suo celeberrimo “Romeo e Giulietta”; tuttavia non è tutto qui, c’è molto altro. Verona è città dell’amore travagliato ma anche dell’arte, dell’ispirazione eterna, della lirica; è un palcoscenico di storie, musica, poesia e incontri straordinari. La città dell’Hotel Colomba d’Oro ha ispirato e ospitato alcuni dei più grandi scrittori e poeti di tutti i tempi, lasciando tracce profonde nelle loro opere. Mettiti comodo: l’Hotel Colomba d’Oro ti racconta questa connessione tra arte e scrittura.
Goethe e il suo Grand Tour in Italia
Nel 1786, Johann Wolfgang von Goethe arrivò a Verona durante il suo celebre viaggio in Italia. La sua sosta fu breve ma intensa: doveva raggiungere Venezia, ma fu colpito dalla bellezza architettonica della città – il Teatro Filarmonico, Porta Palio, e soprattutto l’Arena di Verona, che elogiò nelle sue “memorie di viaggio”. A pochi passi dall’Hotel Colomba d’Oro, l’hotel 4 stelle più vicino all’Arena di Verona – che a quell’epoca però non era ancora un albergo bensì il convento di San Donato alla Colomba, Goethe ammirò la luce calda della città, i suoi tramonti, la quiete dei giardini. Rimase colpito in particolare dal cipresso di Giardino Giusti – poi purtroppo distrutto da una grandinata nel 2020 – che evocava in lui nostalgia e meraviglia.
Dante Alighieri, il ghibellin fuggiasco
Ospite dei fratelli Bartolomeo e Cangrande della Scala, “a riparo” dalle cruente lotte politiche che tormentavano tutta l’Italia dal XII° secolo, Dante si rifugiò esule a Verona e trovò sì una città storica e rinomata dal punto di vista artistico e letterario, ma soprattutto una città illuminata, prosperosa, pacifica e orientata al futuro. Qui visse per circa sette anni, componendo buona parte del “Paradiso” mente era ospite di Cangrande, al quale dedicò infatti la cantica e che rappresentò poi nell’opera come personaggio le cui gesta saranno straordinarie e illustri. Verona lo celebra ancora oggi con una statua al centro di Piazza dei Signori (nota infatti come Piazza Dante), ma anche con una statua più recente accanto alla chiesa di Sant’Elena, accanto al Duomo, a pochi minuti a piedi dall’Hotel Colomba d’Oro, in ricordo di quando il 20 gennaio del 1320 Dante proprio lì una sorta di conferenza per spiegare il fenomeno dell’emersione delle terre sopra la superficie dell’acqua (il testo di quella sua prolusione sarebbe poi stato pubblicato con il titolo “Questio de aqua et terra” solo nel 1508, ricavandolo da un manoscritto perduto).
Berto Barbarani, il poeta del popolo
Il veronese Berto Barbarani è uno dei massimi poeti dialettali italiani. Le sue poesie raccontano con semplicità la vita quotidiana di Verona, i suoi quartieri, le campagne, la gente comune, e nelle sue parole si percepiscono malinconia e dolcezza ma anche resilienza: una capacità tutta veronese di affrontare la fatica del vivere con ironia e dignità. La sua voce è un tributo alla Verona più vera, quella che si scopre camminando senza fretta, proprio come si può fare nei dintorni dell’hotel a quattro stelle più vicino all’Arena di Verona.
Scipione Maffei: autore, erudito, collezionista
Nato nel 1675 in una famiglia patrizia, il marchese Scipione Maffei ebbe l’opportunità di viaggiare sin da giovane per le principali città europee, espandendo gli orizzonti artistici e politici che lo resero un vero e proprio punto di riferimento per numerosi intellettuali e governanti: autore poliedrico di trattati politici, filosofici, teologici e scientifici, sua è l’opera monumentale della Verona illustrata che ripercorre le vicende storiche e artistiche della sua amata città. A lui si devono il Museo Lapidario (successivamente a lui dedicato) e l’attiguo Teatro Filarmonico, inaugurato con un dramma di Vivaldi su libretto proprio di Maffei: entrambi si trovano a pochi minuti a piedi dall’Hotel Colomba d’Oro.
Oltre la scrittura, tra arte e pittura
Patria di numerosi scrittori e ricercatori, Verona viene identificata come luogo altrettanto artisticamente fecondo come lo era Firenze. Con una storia che attraversa molte correnti pittoriche – e architettoniche – dai tempi romani in avanti, tra il romanico e il gotico, si viene a stabilire la cosiddetta “scuola veronese” a partire dal Trecento: la qualità e lo stile dei dipinti, con temi sia liturgici che di quotidianità, erano unici e facilmente distinguibili.
Tre esempi notevoli sono San Giorgio e la Principessa di Pisanello, esposto nella basilica di Sant’Anastasia, La Pala di San Zeno di Andrea Mantegna, esposto nell’omonima basilica, e il Compianto sul Cristo Morto di Pietro Caliari, detto il Veronese, custodito nel Museo di Castelvecchio a due passi dall’Hotel Colomba d’Oro. Sempre a Castelvecchio si trovano anche la Sacra famiglia con una santa e il Cristo portacroce, del Mantegna.
La frenesia del pubblico verso Wolfgang Amadeus Mozart
Nel 1769 arrivò a Verona un giovane di appena 13 anni: Wolfgang Amadeus Mozart. Accompagnato dal padre, il fanciullo prodigio si esibì nella Sala Maffeiana del Teatro Filarmonico, lasciando il pubblico estasiato. L’anno successivo tornò per suonare alla Chiesa di San Tomaso, dove l’organo che toccò è ancora conservato con le sue iniziali incise.
Maria Callas: la voce che conquistò il mondo
Il 2 agosto 1947 l’allora sconosciuta Maria Callas, appena ventitreenne, nata a New York da genitori greci e giunta in Italia via piroscafo, salì sul palco dell’Arena di Verona per svelare al mondo le incredibili potenzialità della propria voce. Nell’occasione la Callas non solo venne “scoperta” iniziando la carriera che l’avrebbe vista divenire “La Divina”, la cantante d’opera più famosa al mondo, ma conobbe anche il suo futuro marito, il veronese Giovanni Battista Meneghini. Nei periodi di riposo tra un’opera e un’altra, la coppia soggiornava in vacanza a Sirmione, sul Lago di Garda; mentre per il resto del tempo visse nella villa del marito a Zevio, nella pianura a Sud di Verona, dove aveva imparato a cucinare piatti della tradizione locale, di cui si può fare esperienza a due passi dall’Hotel Colomba d’Oro.
La Verona moderna ha continuato ad affascinare grandi artisti: tra questi, anche il maestro Ennio Morricone, che ha sempre scelto l’Hotel Colomba d’Oro per come sua “casa” vicino all’Arena.
All’Hotel Colomba d’Oro, soggiornerai tra le storie di chi ha fatto grande Verona. A due passi dall’Arena, con eleganza e comfort, potrai respirare la stessa ispirazione che ha toccato poeti, musicisti e pittori. Scopri Verona, prenota una camera di lusso in centro a Verona all’Hotel Colomba d’Oro, dove l’arte incontra l’ospitalità.
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